Vicino a casa mia, c’è un’oasi di silenzio, una casa di religiosi dalla porta sempre aperta e, in questa casa, fino a qualche tempo fa, una piccola cappella, sempre aperta anche lei, con il Santissimo presente e pronta ad accogliere chi volesse passare qualche momento in adorazione… Qualche giorno fa, ci torno insieme a mio marito per stare lì insieme, davanti a Dio, rubando qualche momento ai bisogni impellenti ed ai mille impegni della nostra famiglia che ha qualche pensiero in più, in questo periodo… La cappella non era più lì, era stata spostata, ma dove? La casa è grande e non sempre si trova chi riesce a dare indicazioni al momento in cui serve… Cerca che ti ricerca, la cappella l’abbiamo trovata al piano superiore: più grande, più luminosa, più accogliente. Più. Passato un primo momento di “ambientamento” (anche con i luoghi abbiamo bisogno di entrare in relazione!), mi sono messa a riflettere su quanto successo ed è in quel momento che mi è venuto in mente il pozzo di Giacobbe, quello dove Gesù incontra la Samaritana.
La cappella dell’adorazione ha funzionato un po’ come funziona il pozzo nelle comunità del deserto: centro di vita, luogo di incontro e di scambio profondo, luogo di conoscenza così “attraente” che, se la vita ce lo sposta, lo dobbiamo cercare finché lo (ri)troviamo. Dov’è, allora, il mio pozzo, Signore? Dov’è che Ti incontro davvero? Il pozzo è là dove sono nella mia quotidianità di figlio di Dio come genitore, come lavoratore, come studente, come politico, come amministratore, come disoccupato. Quel pozzo è luogo di incontro con Te ma anche luogo di verifica: quando chiudo gli occhi, la sera, posso dire che il viaggio a “quel” pozzo, oggi, mi ha fatto fare un passo avanti verso di Te? Posso dire che mi ha dato una sterzata in quei meandri dell’animo in cui nicchio? E’ stato un serbatoio di vita o un serbatoio di morte? E’ stata l’occasione per adoperarmi per cambiare ciò che vedo che non funziona intorno a me? E’ stato del tempo che ho regalato con generosità anche se mi costava? E’ stata allegria in famiglia e con i miei figli anche se il cuore è pieno di preoccupazioni? E’ stato donare anche se avrei tanto bisogno di ricevere?
Ecco, Signore, se così non è stato, ci riprovo, torno a “quel” pozzo anche domani e Tu fatti incontrare di nuovo e di nuovo e di nuovo. Amen.
1 Commenti
Mauro
Amen!
21 March 2018Anch'io ho un pozzo dove quotidianamente, a metà giornata lavorativa, mi prendo una piccola pausa e vado ad attingere l'acqua viva che mi aiuta a stare vivo e vero; bastano anche pochi minuti ma, non è il quanto, ma è il respiro che si dà all'anima che ti ricarica per un'altra mezza giornata.
Grazie M.Chiara