Le cinque veglie notturne di 5xMaria per invocare il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria mi hanno regalato un gran desiderio di stare con Dio, nel silenzio della notte. Con tanti oranti che ogni venerdì sera, fedeli, si sono presentati all’appuntamento, abbiamo sperimentato la bellezza di un “monastero notturno”, uno spazio speciale in cui il tempo assumeva una dimensione particolare e la preghiera assumeva una natura celestiale, diventava connessione tra Cielo e Terra, si incarnava in Qualcosa di immenso ed avvolgente. Non eravamo soli nel pregare, si avvertiva con noi la presenza del Cielo in tutta la sua pace ed in tutta la sua bellezza. Al termine delle veglie, mi ero ripromessa di andare a far visita a un Santuario dedicato a Maria, per la festa del suo Cuore Immacolato, e sancire, così, la conclusione di questa “santa cinquina”. Ieri ho, quindi, visitato il Santuario di Crea, un piccolo gioiello non troppo distante da Torino, incastonato sulle colline del basso Monferrato. Fu voluto dal Vescovo di Vercelli, sant’Eusebio, che, nel IV sec. d.C. volle diffondere la devozione a Maria nei territori del Piemonte in cui era diffuso il paganesimo. In particolare, in quei territori, aveva fatto particolarmente presa l’arianesimo, l’eresia che negava la divinità di Cristo e che aveva trovato particolare plauso presso gli Imperatori romani di quel periodo che vedevano bene spogliare della divinità la persona di Gesù perché ciò lasciava spazio al proporsi, essi stessi, a divinità da adorare. A ben pensarci, mi sembra particolarmente attuale la ragione dietro al Santuario voluto da Sant’Eusebio, oggi. Stiamo, infatti, assistendo al delirio di onnipotenza di una parte della scienza e della tecnologia che, sposando il credo transumanista, desidera impossessarsi della Creazione, con qualsiasi mezzo, piegandola a fini propri e interessi particolari. Il particolare desiderio, esplicitato e ribadito da chi sta conducendo i giochi in questo ambito, di voler potenziare l’uomo con l’ausilio della tecnologia in una sorta di fusione uomo-macchina per superare il limite del corpo umano, è lì a dimostrarcelo. Sarebbe tutto bene se tutto fosse rivolto al Bene ed entro comunque una cornice di salvaguardia del limite inteso in senso cristiano dove il limite non è una dimensione annientante l’uomo come, invece, intendono questi signori. Il grande problema, invece, è che la maggior parte dei centri e delle persone che conducono queste ricerche, e declinazioni/applicazioni in ambito sociale, aderiscono al pensiero transumanista che, al contrario, si rifà ad un’idea di uomo che è profondamente antitetica all’antropologia cristiana. Nel pensiero transumanista il limite va negato come realtà possibile e va superato con tutti i mezzi possibili. Il corpo in quanto tale, ad esempio, è un limite perché soggetto alla caducità e, pertanto, va “alterato” con tecnologie visibili o, meglio ancora, invisibili all’occhio, nell’ottica di una nuova creazione, una super-natura potenziata. Nella nostra antropologia cristiana, al contrario, il limite dell’uomo, la fragilità umana è realtà ontologica, fa parte cioè del nostro essere creature (e non creatori di noi stessi) ed è anche conseguenza della ferita del peccato originale. Tuttavia, per il cristiano, il limite non è qualcosa che annulla, non ci rende esseri ignobili come, invece, certo pensiero vuole. Al contrario, il limite è lì per ricordarci che siamo creature amate, qualsiasi sia la nostra debolezza, e che possiamo aspirare a superarlo, il nostro limite, non negandolo ma usandolo come ingrediente di umiltà o come leva al desiderio di migliorare per realizzare in pienezza la nostra umanità che è anche divinità in quanto fatti a “immagine e somiglianza di Dio”. Ed, allora, in questa prospettiva, il limite non è qualcosa di paralizzante e da eliminare ma diventa trampolino per un viaggio entusiasmante verso l’Alto e verso un pieno compimento di noi stessi. In tutto ciò, in questo viaggio verso l’Amore, sappiamo anche che non siamo soli ma ci è stato donato un grande alleato nello Spirito Santo, <<consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo>> come recitiamo in una delle più antiche e potenti preghiere della nostra tradizione.
Allora, in questo tempo travagliato dalla paura che ci vuole possedere e rendere schiavi, invochiamo l’aiuto dello Spirito Santo. Per cinque notti intere, abbiamo pregato per invocare il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Ora, il nostro cuore, la nostra anima è pronta per invocare e accogliere la consolazione, la forza e l’aiuto dello Spirito Santo affinché, in tempi così difficili, sostenga le nostre fragilità, ci ricolmi della Sua pace, proteggendoci dall’assalto della paura e ripararci dai tranelli di un delirio che, la dove si manifesta in modo chiaro o meno chiaro, non è certamente figlio dell’Amore che conosciamo. Amen
1 Commenti
Mauro
grazie M.Chiara, hai interpretato bene: c'è un delirio di onnipotenza di una parte della scienza e della tecnologia che, sposando il credo transumanista, desidera impossessarsi della Creazione, con qualsiasi mezzo, piegandola a fini propri ed interessi.
14 June 2021Se puoi ricordare lo Studio Cappozzo nella S.Messa, che S.Giuseppe ci assista e che allontani da noi "la peste di errori e vizi che ammorbano il mondo".
Grazie