Non sono tutti uguali i sentieri in montagna. Ci sono quelli escursionistici, quelli che puoi fare anche senza allenamento e con una buona dose di leggerezza nel cuore e nella mente, e poi ci sono loro, i sentieri alpini. Ecco, a voler restare sulla metafora, siamo da tempo sul sentiero alpino della nostra esperienza umana e spirituale. E, così come non è sano avventurarsi su un sentiero alpino senza prima essersi ben preparati, così anche la sfida di questi tempi non può essere affrontata senza l’ausilio indispensabile delle armi spirituali che abbiamo a disposizione e che, qualche tempo fa, in tempi non sospetti, avevamo riassunto nell’acronimo ADR (Adorazione, Digiuno, Rosario). Fulton Sheen in uno dei suoi straordinari interventi, scriveva così: Non pregate solo in caso di emergenza. La supplica degli sconosciuti non è mai efficace come quella degli amici. Non pensate a Dio solo nei momenti di difficoltà o di pericolo. Il Cielo non è una caserma dei pompieri e Dio non spegne tutti i fuochi. A me sembra una frase da scolpire nel cuore, questa. Fatti come siamo fatti, rischiamo spesso di arrivare lunghi, di fare quelli che si appropinquano alla porta di Dio e chiedono aiuto perché in emergenza, con l’acqua alla gola. Per poi arrabbiarsi se non otteniamo quanto chiediamo. Ma non funziona così: la supplica non è qualcosa che si improvvisa, proprio come la passeggiata sul sentiero alpino. La supplica è la fase più intima di una relazione, quella che richiede una conoscenza di me e dell’altro profonda perché nella supplica ci mettiamo a nudo, scopriamo tutta la nostra fragilità e riveliamo il nostro limite. Quando arriviamo a supplicare qualcuno per ottenere qualcosa è perché tutte le strade che ritenevamo alla nostra portata, le abbiamo praticate. Senza successo. E, allora, stendiamo la mano per implorare di ricevere ciò che sappiamo non riuscire a darci da soli. E, allora, dobbiamo essere certi della persona a cui chiediamo aiuto; la nostra supplica non può essere fatta con chiunque, va ben custodita, collocata all’interno di una relazione d’Amore che non conosce tranelli e scorciatoie o, peggio, ricatti. È solo così che può essere vera, libera di non risparmiarsi nel chiedere ma anche capace di accogliere con benevolenza un rinvio, quando non addirittura un no, alla sue richieste. Perché chi supplica dal di dentro di una relazione di tal natura, sa che qualsiasi risposta è risposta d’amore, è risposta per il suo bene. Ed, allora, la accoglie tutta, quella risposta. Anche quando non soddisfa la richiesta implorata. Anzi, può succedere l’impensabile: non solo la accoglie ma la accoglie con gioia. Ecco, una cosa così è la meta finale di un sentiero che il CAI indicherebbe con “EEA”, sentiero per escursionisti esperti con attrezzatura al seguito.
I tempi che stiamo vivendo sono tempi in cui supplicare la misericordia di Dio senza riserve affinché intervenga a guarire cuori e menti duramente provati dall’ingiustizia umana, a purificare intenzioni ed azioni di uomini e donne di governo, a liberare il mondo dei potenti dallo spirito di onnipotenza che inganna e sevizia i più piccoli e deboli, a rendere noi Suoi umili ma determinati strumenti. E nel supplicare senza riserve, mettersi anche nella disposizione d’animo di non rivendicare alcun diritto, non pretendere alcuna soluzione che sia solo la nostra esclusiva soluzione. Perché non sarebbe una supplica da alpinisti spirituali ma da camminatori della domenica. Perché non sarebbe una supplica che ci fa onore ma una supplica che ci rende schiavi di un’attesa. La nostra, che è cosa tanto piccola quanto limitato è il nostro poter vedere. E, invece, serve affidarci alla guida di Chi vede oltre il nostro sguardo, Chi conosce la meta ultima, Chi ci ama senza misura e segna il passo verso il bene. Il nostro bene, il mio e il tuo bene, come se fosse l’unico solo bene di cui prendersi cura. Possiamo essere alpinisti spirituali sereni, dunque, perché Chi ci guida sul sentiero di questo tempo impervio conosce la via. Perché è la Via. Amen
NB: siccome abbiamo appena detto che serve supplicare senza riserve, riproponiamo la veglia a San Giuseppe tra la notte del 19 e del 20 marzo per farci aiutare dal nostro Gigante a pregare e supplicare da veri alpinisti dello Spirito. Funziona come sempre con il ritrovo per TUTTI qui https://meet.google.com/fmt-xmgv-uvd alle 22:00 del 19 sera per poi continuare tutta la notte con i turni che ciascuno potrà scegliere qui https://docs.google.com/spreadsheets/d/1JX7CRprjN5tNFfkvzX2G83BWrOcGM5GdqTn4S570mNk/edit#gid=0. Si terminerà con la benedizione finale alle 8:00 del 20 marzo. Non mancate!
1 Commenti
tiziana
Già, su certi sentieri non ci si può avventurare senza preparazione, ma una guida alpina mi faceva notare che le persone più inesperte sono quelle che, umilmente, mettono il piede esattamente nel punto da lui indicato, senza la presunzione di saperne di più! Quindi stiamo sempre pronti a far pregare chi non lo ha mai fatto o raramente prega, per mia esperienza quella singola preghiera dell'inesperto, è efficacissima!
9 March 2022Procediamo in sicurezza, liberi ma legati, a Gesù!
Un abbraccio, Tiziana