Qualche giorno fa, per mano di un amico, è arrivato in casa nostra un bulbo di Amaryllis, un fiore meraviglioso, originario del Sud Africa e che, ora, mostra tutta la sua magnificenza nell’angolo accanto alla porta-finestra del vaso che lo ospita. E’ sbocciato all’improvviso, dopo essere stato in terra per qualche tempo, silenzioso e senza troppe pretese di accudimento. Ecco, in questi giorni, mentre riflettevo su cosa scrivere nella nostra pillola orante, mi è venuto in mente questo pensiero: parla di tsunami e di bulbi e, allora, tan’tè, eccoci qui.
Ci sono momenti della storia con la S grande, quella che coinvolge la comunità umana allargata, che sono equivalenti ad uno tsunami per la paura che suscitano alla vista della violenza e della devastazione che possono portare con sé e il senso di desolazione e scoraggiamento, che possono lasciare in noi, nel profondo del nostro cuore, una volta passati. Ecco, in momenti come quello, dovremmo riuscire a essere come i bulbi. Nel bel mezzo dello tsunami della vita, fare come i bulbi che, ben saldi in terra, mantengono la potenza della loro bellezza, continuano a crescere in silenzio, strutturandosi per esplodere in tutta la loro potenza donata non appena gliene sarà data occasione. Perché l’occasione arriverà, ci insegna la Speranza.
E, come i bulbi, meglio se torniamo a stare insieme, creando comunità di persone che tornano ad abitare insieme, a farsi vicini gli uni gli altri, perché è nello stare vicini ed insieme che si reggono meglio gli tsunami della vita. La parcellizzazione della società in individui separati, ciascuno con i propri interessi e le proprie priorità, ci ha trasformato in monadi fragilissime che si smarriscono in un mondo di solitudine e sono meno resistenti alle turbolenze dell’esistenza. E invece no, alla vita da soli e isolati, privilegiamo la vita in piccoli gruppi (famigliari, in primis, riscoprendo, magari, la potenza del modello della casa patriarcale di una volta, attualizzandola), coltiviamo le relazioni spendendo tempo insieme intorno a un tavolo senza aspettare la circostanza o la ricorrenza, ripeschiamo le tradizioni del nostro territorio e nutriamoci della loro saggezza e bellezza, creiamo occasioni per condividere un po’ del nostro tempo donandocelo vicendevolmente. Facciamo come i bulbi di Amryllis che stanno sotto terra senza far rumore ma, in realtà, si stanno adoperando per venire fuori in tutta la loro maestosità e forza, trasformando un angolo abbandonato in una macchia di colore e profumo. Facciamo come i bulbi di Amaryllis che lavorano instancabilmente per rispondere al compito che è stato loro assegnato da Chi li ha pensati: ingentilire gli animi delle persone che posano lo sguardo su di loro contribuendo, con la loro bellezza, a trasformarne i cuori. Come i bulbi in silenzio sotto terra, noi in preghiera sotto il manto della Madonna, non smettiamo di credere che Dio può tutto e preghiamo, chiedendo insistentemente in questo periodo, la conversione dei cuori di coloro che meditano il male e lavorano per il Male. Siamo nella Settimana Santa, la settimana dell’anno più potente, quella in cui, Gesù ha vissuto, prima di noi, la sofferenza nella sua peggiore delle forme. È stato tradito, è stato abbandonato, è stato ucciso, sì. Ma, da quella croce, ha capovolto il senso della Storia. Amen.
Buona Settimana Santa a tutti e… ci vediamo a Piacenza il 27 Aprile!!!
1 Commenti
Tania
Colgo l'occasione per augurare a tutti il Buon Combattimento per giungere alla Resurrezione Pasquale.
15 April 2019Un abbraccio.