Di questi tempi, si (ri)sente parlare di rifugi atomici. Da piccola, ricordo di averne visto uno a casa di amici di famiglia che se lo erano costruito non distante dalla casa che abitavano. Rifugio è termine che deriva dal latino refugere -> rifuggire. Ma da cosa? In tempi di pericolo, fuggire dal pericolo per cercare riparo, protezione là dove il pericolo non può fare male o molto meno. Sto riflettendo molto sul senso di questo desiderio che abita il cuore dell’uomo spaventato dal male che, potente, ruggisce intorno e si fa violento. Certo male, ha ragione don Fabio Rosini, non è di origine umana, non può esserlo proprio perché l’uomo, in quanto tale, è finito, limitato pertanto non può fare il male con la potenza e la sofisticata articolazione che il male raggiunge in certi frangenti storici. E, come abbiamo detto e scritto molte volte, non si tratta solo del male che si nutre di sangue innocente che vediamo, e che ci rovesciano addosso, ore e ore di immagini televisive (ma la guardate ancora la tv? perché un ottimo rimedio è tenerla spenta!) ma anche di quel male meno visibile, ma non meno violento e sadico, che agisce con i guanti di velluto e i colletti bianchissimi di uomini e donne che passano la loro vita a obbedire al loro dio, il denaro. Nel 2013, Neil Irwin, giornalista ed esperto corrispondente economico di testate quali New York Times e Washington Post, scriveva così: <<I banchieri centrali determinano se la gente possa avere o meno un lavoro, se i loro risparmi siano o meno al sicuro e, di fatto, se le nazioni possano prosperare o fallire>>. Non è una dichiarazione qualunque, questa. Questa è una precisa descrizione di come funzionano le cose davvero. E come funzionano le cose davvero, chi si occupa di economia per il bene comune deve raccontarcelo perché quando conosciamo come funzionano certi meccanismi possiamo guardare al mondo con un po’ meno di ingenuità e operare con determinazione per combattere, a partire dai centimetri di vita che ci circondano, il male invisibile dai guanti di velluto. Perché, naturalmente, se questi uomini e donne che lavorano in realtà del genere non sono agganciati al Bene secondo Cristo, indubbiamente faranno il bene secondo mammona che proprio bene non è. Ricordo un festival internazionale di documentari dove ero stata chiamata a coordinare la giuria cattolica internazionale. Ci trovammo a dover decidere a quale tra i documentari in concorso assegnare il nostro premio. Proposi il documentario di cui vi avevo raccontato in una pillola tempo fa e che racconta della più grande truffa finanziaria di tutti i tempi. La giuria cattolica che presiedevo disse che no, non era un contenuto abbastanza comprensibile e immediatamente intellegibile per assegnargli il nostro premio. Replicai: perché mai, noi Chiesa, non ci interessiamo di questi temi e non formiamo giovani che siano ancorati a Cristo per combattere il male dai guanti di velluto con santa competenza? La risposta fu repentina:
<< Ma noi abbiamo fior di Università cattoliche che formano in economia e finanza giovani ragazzi e ragazze!>> Il punto è, allora, questo: ma come è possibile che poi gli stessi giovani formati in queste fior fior di università mi finiscano a ingrossare le fila dell’élite finanziaria delle grandi manovratici internazionali e, anzi, se ne vantino pure gli stessi maestri che li hanno formati? siamo proprio sicuri di aver reso un buon servizio al Bene? Siamo sicuri di aver trasmesso loro il VERO centro d’ancoraggio mentre passavamo loro gli strumenti del mestiere?
E, allora, torniamo al rifugio. Inutile andare in cerca di rifugi a prova di bomba, in giro. Il vero rifugio è solo Cristo e nessun altro. O ci decidiamo a metterlo al centro della nostra vita e delle nostre scelte o per quanto riparo cercheremo dal mondo del male saremo sempre ampiamente conquistabili e bombardabili. Non c’è salvezza senza Cristo. Non c’è rifugio umano che regga al male organizzato, in tutte le sue forme, dal Maligno.
Deve averlo capito molto bene un codirosso che, tempo fa, per fare la cosa più preziosa della sua vita, ovvero covare le uova, ha scelto il buco di una piccola acquasantiera nascosta nel muro secondario della chiesetta di borgata in cui abito. Non c’è stato verso di farlo spostare da lì. Ha retto tutti i solleciti interventi delle più affezionate e determinate vecchiette, assidue frequentatrici e custodi dello spazio sacro.
Come a dire: per la cosa più importante della vita, ovvero custodire la Vita, l’unico rifugio sicuro è nascondersi dove il male non può NULLA. Nella casa di Dio e nei preziosi anfratti del Suo insegnamento. Amen!
3 Commenti
VINCENZO DE SARRO DE SARRO
Maria Chiara, oggi è una bella festa!
La festa della Dedicazione della 1' Basilica del Mondo, San Giovanni in Laterano.
9 November 2023Dobbiamo avere la FEDE DEI PRIMI CRISTIANI che : cercavano CRISTO & amavano CRISTO.
Questa è la strada!
Mariachiara
Proprio così, caro Vincenzo. Proprio così!
10 November 2023tiziana
Grazie MChiara,
10 November 2023custodire la vita! Già.
Gli animali sono creati per un fine e lo perseguono.
Anche noi uomini abbiamo un progetto da seguire, ma a causa della libertà che ci è donata (gli altri esseri viventi non possono fare qualcosa al di fuori della loro natura), capita he manchiamo di bontà e quindi di intelligenza.
Nascondiamoci nelle mani di Maria, nostra avvocata, che ci elevi al Padre.