Qualche giorno fa, ho avuto occasione di vedere un documentario della tv pubblica danese che ripercorre lo scandalo della truffa miliardaria, a danno dei Ministeri del Tesoro e delle Finanze dei principali Paesi europei, perpetrata da un esercito di uomini e donne della finanza speculativa internazionale, con base a Francoforte e Londra, grazie alla complicità dei principali istituti bancari europei ed internazionali. In sostanza, tutto iniziò dalla redazione di un master plan che, approfittando di qualche “buco” normativo, ha consentito a questi signori di saccheggiare, in modo sistematico e puntuale, le finanze pubbliche dei vari Paesi per un totale di oltre 140 miliardi di euro. 140 miliardi di euro sottratti agli Stati e finiti nelle tasche di una task force di avvocati, commercialisti, consulenti finanziari, amministratori delegati di istituti bancari, dirigenti e impiegati conniventi. Nel 2012, qualcosa cominciò a scricchiolare per via di alcuni impiegati delle banche in questione che intercettarono delle irregolarità. Da lì partì l’indagine che portò all’arresto di uno dei due ideatori del master plan, un brillante e giovane avvocato tedesco che ha accettato di collaborare con la polizia criminale per evitare il carcere. La più grande difficoltà che ha avuto, per sua stessa ammissione, è stata quella di realizzare ed accettare di aver fatto qualcosa di sbagliato. E quando il procuratore gli ha chiesto la ragione per cui avesse fatto tutto quello che ha fatto, la risposta è stata: “l’avidità mi ha divorato la mente. Non ho altra spiegazione“. Il documentario termina dicendo che l’indagine è ancora in corso e che, molto probabilmente, la truffa è ancora in atto verso le finanze di alcuni Paesi. La finanza speculativa è la nuova arma con cui intere economie nazionali vengono messe sotto scacco. La finanza speculativa non è una realtà astratta. La finanza speculativa ha pochi prìncipi divorati dall’avidità, con un nutrito seguito di soldati, divorati dall’avidità anch’essi, che portano avanti piani di attacco raffinati per ingollarsi di denaro in un delirio di onnipotenza che li rende insensibili al male che operano e procurano. Che fare, allora? La sfida è talmente ardua che verrebbe da gettare la spugna prima di iniziare. In realtà, un modo c’è e, naturalmente, mette in campo l’arma della preghiera capace di fortificare, da una parte, e di “sottrarre”, dall’altra. Due livelli di intervento per lavorare sul “fortificare”. Sul piano personale, quello a noi più prossimo, educarci, ed educare i nostri ragazzi, a vivere il denaro come mezzo e NON come fine. Un buon modo, può essere quello di allenarci a mettere distanza tra noi ed il denaro, con un atteggiamento interiore e con gesti concreti. Sul piano dell’interiorità, intercettare ogni movimento interno che ci spingerebbe a ostentare, addomesticarlo e scegliere la via del “basso profilo”. Sul piano concreto, impegnarci, ed impegnare i nostri figli, a fare donazioni, anche quando pesa un po’. E più fatichiamo, più serve farlo. E più lo facciamo, più coglieremo, poco a poco, il riequilibrio delle posizioni (domino e non sono dominato dal denaro). Sul piano sociale, fare molta attenzione a come e dove impegniamo i nostri talenti e, lì dove siamo chiamati ad operare, definire molto bene ciò su cui non si può scendere a compromessi in quanto cristiani. Nel mondo della formazione finanziaria, ad esempio, è questione da affrontare con assoluta urgenza da coloro che la “abitino” e si definiscono cristiani. Per quanto riguarda, invece, il “sottrarre”, mettere in atto, con determinazione e impegno, il nostro master plan: A R D ovvero adorazione, rosario e digiuno per chiedere a Dio, per intercessione della nostra Mamma Celeste, la conversione dei cuori dei prìncipi di quella finanza, e dei suoi soldati, affinché cessino di usare violenza verso i popoli e tornino a impiegare le loro intelligenze al servizio di Dio e degli uomini. Non abbiamo altra via se non questa, per sottrarre forze all’esercito della finanza che fa male. Master plan A R D e vedremo i prodigi di Dio! Amen.

Mariachiara