Non so se sia mai capitato anche a voi ma a me, ultimamente, è successo almeno due volte… E allora, alla seconda, mi si è accesa la lampadina. Mi servirete proprio per il ritorno sul blog di IO dopo l’estate, mi sono detta….
La prima era una mela. Il secondo un bel limone succulento. Li prendo in mano con la leggerezza con cui si prende un frutto da mangiare o un limone da spremere e… sorpresa! cosa ci trovo? I semi con i germogli. Immaginate dei piccoli semini con germogli delicati ma caparbiamente determinati a farsi strada dentro la polpa del frutto… Non so voi, ma a me non era mai successo. Allora, alla seconda volta che me li sono trovati davanti, mi sono chiesta: cosa vogliamo dirci, carissimi? e la risposta è stata tanto immediata quanto affascinante: siamo germogli inaspettati ma potenti. Vero. Come le cellule IO, germogli inaspettati di preghiera e di dialogo con Dio che stanno preparando la strada ad una nuova economia. Perché è questo che succederà, amici di IO, se ci impegniamo nella scommessa di mettere al lavoro la preghiera. Germoglieranno, grazie alla preghiera ed alla presenza materna e potente di Maria nel nostro luogo di lavoro e di fatica, esperienze di economia nuova. (Ri)troveremo la strada per fare dell’conomia un mezzo al servizio della persona, sganciandola dalle logiche schiaccianti che la sta mortificando. Suona come un azzardo, penserete. Un’utopia, mi direte. E’ proprio con l’energia dell’azzardo, riposto nelle mani di Dio però, che vogliamo giocare la partita. Non abbiamo la soluzione, non riusciamo ancora a vederla ma questo non vuol dire che non esista. Siamo talmente intossicati dai modelli tradizionali e così abituati a essere concentrati sul NOI e sul SUBITO per trovare soluzioni che diventa duro lasciare spazio al germoglio dell’ispirazione che viene da Dio. Allora il nostro compito di cellule IO, straordinari germogli che si fanno strada nella polpa di un’economia malata, è proprio questo: spezzare il dominio dell’io e lasciare spazio a Dio proprio in quell’ambito in cui l’abitudine ci porta a pensare da sempre che tutto dipende SOLO da noi; spezzare il tempo lavoro stressato e sfibrato con intervalli di contemplazione grazie alla recita del rosario. D’altra parte, Gesù cosa faceva? Lui che sapeva di avere un ‘tempo contato’ da sfruttare al massimo, umanamente parlando, si creava spazi di contemplazione e preghiera sottraendosi alla folla ed alle sue insistenti richieste ed ai più impellenti bisogni. Ragazzi, come dire… non abbiamo scuse. Serve applicare quello che un brillante filosofo coreano chiama ‘il cordiale disarmo dell’io’. E lasciare un po’ più di polpa al buon Dio. Buon Settembre!
1 Commenti
Fabrizio
Siamo a Novembre , ma ancora devo capire .
Avrei bisogno della Vostra preghiera , perché mi venga data la forza e il coraggio per proseguire con l'attività ,
nonostante sia tutto contro e ogni giorno una novità negativa ... come Giobbe .
Se Impresa Orante serve a questo , se non ho capito male , chiedo la preghiera di tutti perché torni la serenità .
Altrimenti ditemi che non ho compreso l'iniziativa e non vi disturbo più .
Se l'imprenditore deve vivere oltre che sopravvivere ... pregate per noi . Altrimenti con l'impresa svaniscono i sogni dei giovani che la stanno sostenendo con sudore e determinazione .
Le nostre famiglie chiedono la preghiera di tutti voi ... perché il Buon Dio dica stop !!! alle mille prove che ci ha dato da 20 anni a questa parte .
Grazie a tutti
4 November 2015