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Spes contra spem

17 January 2024 - Senza categoria -

La prima pillola dell’anno, per tradizione IO, segna sempre tutto il cammino dei 12 mesi a venire, una sorta di pillola madre che deve presidiare il nostro cuore fino alla pillola madre successiva. Quest’anno, dopo averci pregato e pensato un po’ su, la pietra miliare della nostra pillola madre è “speranza contro (ogni) speranza”, massima paolina enunciata quando San Paolo ricorda la storia di Abramo nella lettera ai Romani, 4, 18. E, allora, sono andata a rileggermi i passi della Genesi in cui viene raccontato il fatto su cui fondiamo il nostro cammino annuale. E sono due i punti che mi hanno colpito nel rileggere l’esperienza di Abramo nel suo dialogo con Dio. Il primo fatto è come Dio, apparendo ad Abramo, si presenta: <<Io sono Dio onnipotente (…) e ti renderò molto, molto fecondo>> cui fa da contraltare il secondo fatto ovvero il sorriso di Abramo che pensa <<Ad uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara, all’età di novanta, potrà partorire?>>
Queste due frasi, questi due fatti, hanno il potere di sintetizzare in due vivide immagini tutta la storia tra Dio e l’uomo. Da una parte, Dio con la Sua proposta: fidati di Me che sono Dio onnipotente, mi è possibile tutto. Dall’altra, Abramo, noi, con il nostro misurare le cose secondo ciò che crediamo possibile alla luce dei nostri parametri umani e, quindi, la nostra sempre presente tentazione di dubitare dell’onnipotenza di Dio. Due modi di porsi di fronte al reale, quello di Dio e quello di Abramo, che hanno da dirci moltissimo anche oggi. Dio nella Sua proposta è di una forza prorompente, è speranza in senso pieno perché il Suo essere onnipotente nel bene elimina la possibilità di un male per sempre. Fondamentale non dimenticarcelo mai, soprattutto di questi tempi.
Abramo, al contrario, nel suo dubitare, è di una fragilità dirompente, siamo noi quando ci dimentichiamo di essere figli di Dio e, sotto sotto, diamo più credito alla lettura della realtà secondo una visione prettamente umana, quindi per sua natura limitata e, quindi, di conseguenza, potenzialmente priva di speranza, rispetto al vedere le cose alla luce della promessa di Dio.
Ma l’Abramo che in prima battuta dubita, nel racconto della Genesi, lascia il posto, immediatamente dopo, all’Abramo che ci insegna ad avere speranza contro ogni speranza e a fidarsi oltre ogni evidenza. Ci dimostra, con la sua storia, che siamo figli di Dio, di un Dio che è Amore e che non può essere capace di azioni che ne contraddicano l’essenza. Pertanto, se Dio è onnipotente, come crediamo, se Dio è il padrone della Storia, come crediamo, non c’è nulla di ciò che capita che possa essere da noi considerato FUORI dai Suoi piani. Spesso, da persone che non hanno fede, mi sento dire che la speranza è il peggiore degli inganni perché illude che le cose possano migliorare e cala l’uomo in una sorta di passiva accettazione di quanto accade, delegando la soluzione a qualcosa di esterno all’uomo. Posso capire questo punto di vista e comprendo ciò di cui hanno, in fondo, paura. Ma è un pensiero errato, un inganno, anche guardandolo dal solo punto di vista umano. E non perché pure Einstein ce lo ricorda con la sua famosa frase <<meglio essere ottimisti ed avere torto piuttosto che pessimisti ed avere ragione>> ma perché, anche solo conoscendo la biologia umana, come la conosciamo oggi, sappiamo molto bene che sintonizzare il pensiero sul positivo genera, a livello biochimico, serotonina, il cosiddetto “ormone della felicità”, predisponendoci, dunque, ad affrontare meglio qualsiasi difficoltà . E cos’è la speranza cristiana se non quella virtù teologale che, ancorandoci alla natura divina, ci aiuta a spostare l’attenzione dal peggio al meglio, da ciò che non funziona a ciò che può migliorare, da ciò che è male a ciò che può tornare a essere bene, insomma, a sperare contro ogni speranza? Non c’è male che non possa essere vinto e trasformato se lo si vive con Dio, ovvero immersi nella Sua Verità che tutto è e tutto può. Mi piace concludere la nostra pillola con una frase del 1823 della Serva di Dio Anna Caterina Emmerich. Dopo una delle sue visioni, in cui abominazione e desolazione sembravano essere definitive e senza soluzione, terminò con questa bellissima sentenza: <<Tutto doveva essere così (…) ma Dio aveva altri progetti>>.  Buon anno, Oranti. Spes contra spem. Amen!

8 Commenti
  • Maria ConsigliaReply

    Grazie! Questa pillola madre è proprio ciò di cui avevo bisogno ❤️

    17 January 2024
    • MariachiaraReply

      Rendiamo grazie a Dio, Maria Consiglia!
      Sursum corda semper!

      18 January 2024
  • Paola BiceReply

    Grazie! Ora è ora! Camminiamo insieme pregando.

    18 January 2024
  • VINCENZO DE SARRO DE SARROReply

    Grazie! È una frase che ripeteva spesso " Giorgio La Pira ".

    È una giaculatoria a cui "ancorarci" nel quotidiano della Vita.

    18 January 2024
    • MariachiaraReply

      Hai molto ragione, Vincenzo. Giorgio La Pira va conosciuto perché è stato uomo di speranza lui stesso. Indimenticabile il suo intervento con Mattei nel caso Pignone quando era sindaco di Firenze.
      Chiediamo a Dio che ci ridoni uomini di speranza così, che ci aiuti a essere uomini di speranza così, che cambi i cuori di uomini e donne di potere, a ogni livello, perché siano operatori di speranza e non di morte e disperazione!

      18 January 2024
  • Chiara GuazziniReply

    Grazie Mariachiara, è una riflessione potente, voglio vivere così!

    18 January 2024
    • MariachiaraReply

      Avanti tutta, Chiara!

      18 January 2024
  • TizianaReply

    Grazie !
    mi hai fatto ricordare un editoriale su La Stampa di quando ero ragazza. che commentava come gli italiani continuassero ad essere sereni nonostante tutti i problemi rilevati; il giornalista non si dava pace del perchè avevano ancora Speranza, sì con la maiuscola! Ricordo di aver commentato povero te, che non hai Speranza!

    18 January 2024

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