Dal momento che stiamo attraversando tempi in cui le armi sembrano essere l’unica via per risolvere tensioni e contese, proviamo a dare un ulteriore contributo sul tema. Diciamolo con forza: anche noi cristiani siamo per il riarmo e lo siamo da tempi immemori. Anzi, la nostra storia, in Italia e nel mondo, pullula di testimonianze, tramandate con dovizia di particolari, dove l’essere ricorsi al riarmo è stata soluzione che ha sostenuto e difeso al meglio uomini, donne e bambini che vi hanno fatto appello. Siamo, dunque, assolutamente convinti che il riarmo vada perorato con ogni mezzo possibile. Il fatto è che il nostro riarmo, come seguaci di Cristo, non è fatto di armi che sputano fuoco per uccidere e di risorse rapacemente sottratte ai popoli dietro mirabolanti giustificazioni. Il riarmo per cui ci battiamo con grande determinazione, e che ci piacerebbe i potenti tornassero a praticare con la medesima convinzione con cui propugnano il riarmo infernale, è quello che invoca il ricorso alla preghiera, in particolare la preghiera del S. Rosario, al digiuno e all’Adorazione. Perché queste armi da imbracciare quotidianamente, e senza scadenze emergenziali, sono armi il cui fuoco prodotto non è per uccidere e sterminare ma per infiammare di Speranza i cuori e le menti di chiunque ne faccia uso così da conquistare la pace autentica. E non costa nulla, il nostro riarmo. E genera vita e non morte, il nostro riarmo. E, allora, sì, serve, davvero, tornare alle armi, ne siamo convinti, fortissimamente convinti. Ma non alle armi infernali, protagoniste di arrapati proclami sventolati per ogni dove come unica soluzione. Il vero riarmo di cui abbiamo benedettamente bisogno è quello che ci riavvicina al cuore di Dio e ci consente di vedere dove sta la vera Via, l’unica Verità e la sola Vita per cui valga la pena vivere e morire, nel caso. Pertanto, sì, Oranti, alle armi! Quelle vere, però. E, con fiducia nel Dio della Vita, oso rilanciarlo anche per coloro che stanno sbagliando mira. Amen!

Mariachiara