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albero spento. albero acceso

13 December 2016 - Senza categoria -

Sono molto grata alla Madonna per aver ispirato IO perché mi sta facendo capire che non scherzava affatto. Sono tempi difficili per tutti, questi, e sono tante le storie che potrebbero farci rattristare ma il nostro compito, come oranti, è quello di cercare e gioire delle piccole grandi storie di luce che ci circondano. E fare di tutto per farle conoscere, queste piccole grandi storie di luce. E fare di tutto per riempirci della loro energia e del ‘grazie’ che ci viene fuori potente dal cuore perché sappiamo che sono il risultato della mano di Mamma. Non scoraggiamoci mai, nemmeno quando l’evidenza ci direbbe il contrario. Non lasciamo che la tristezza e lo sconforto conquistino nemmeno un nano-millimetro della nostra mente e del nostro cuore. E come fare se succede? In quello stesso istante, fermiamoci e ripetiamoci che non siamo soli, che siamo amati da Dio che è più grande di tutto e che è oltre tutto e che tutto disporrà per il meglio. Tu, Dio, ti prendi cura di me, disponi tutto per il mio meglio; Tu, Dio, non mi lasci solo; Tu, Dio, mi sei accanto e sai ciò di cui ho bisogno. Ecco, sono le parole che dobbiamo pronunciare quando siamo stanchi e tristi perché accendono l’interruttore della speranza che, come un cavaliere alato, arriva e ci solleva. E, poi, cerchiamo di pregare il rosario di IO insieme ad altri oranti, se possibile, o con i nostri cari, in famiglia, chiedendo con insistenza la grazia del lavoro o aiuto per la soluzione di un problema economico che ci attanaglia. Essere uniti nella stessa richiesta pregando, ci fa sentire più forti perché la preghiera genera endorfine, sostanze prodotte dal cervello e che generano una potente sensazione di benessere.
E siccome ci stiamo avvicinando al Natale, mi viene da concludere il nostro incontro virtuale con una metafora…Quando ci facciamo prendere dalla tristezza, siamo come alberi di Natale con tutti gli addobbi spenti: in potenza bellissimi ma, in atto, poco attraenti. Serve giusto accendere l’interruttore della luce (la preghiera) e l’albero che è in noi si trasforma tanto, da brillare e strappare il WOW che merita.
E, allora, non ci resta che darci da fare per essere il più bell’albero di Natale del nostro quartiere!
 

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