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Monachesimo d’impresa

17 February 2019 - Senza categoria -

San Benedetto è patrono d’Europa e, come abbiamo già avuto modo di dire in qsto blog, dobbiamo ai monaci benedettini la conversione dei popoli barbarici alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Papa Gregorio Magno, in un periodo in cui dilagavano violenza e pestilenze, pestilenze e violenza in un’alternanza solo apparente, infatti, decise di rispondere con due “armi”: l’invio di monaci benedettini tra i popoli barbarici e, per l’Italia, vessata da particolari brutalità umane e naturali, con un potente invito alla preghiera e penitenza con una processione a Roma che passò alla storia cambiando per sempre il nome dell’allora Ponte di Adriano in ponte Sant’Angelo.
Mi piace pensare che Impresa Orante sia una sorta di monachesimo d’impresa, voluto dalla Madonna per (ri)portare al centro della nostra storia economica, la saggezza di San Benedetto e della sua Regola che, attraverso i monasteri, contribuì a cambiare il volto dell’Europa, bonificando paludi, disboscando selve e coltivando terre, creando scuole e centri di cultura, fondando ospedali per la cura dei poveri, dando vita a veri e propri centri di produzione per il sostentamento delle popolazioni e ponendo le basi per il commercio dei beni. Tutto questo in nome di una regola che rispondeva ad operare per servire Dio attraverso il proprio lavoro e la propria attività. Da qui, l’importanza di vivere la giornata con un ordine ben preciso: pregare e poi lavorare. Quale il senso di questo ordine? Per aiutarci a vedere il lavoro non come un fine ma come un mezzo e, come tale, come strumento di elevazione e non di soggiogamento del nostro essere, a servizio di qualcosa di più grande del denaro e del successo. Ecco, allora, la bellezza del nostro “monastero d’impresa diffuso”, un monastero che va a prendere vita in più parti d’Italia, in un momento preciso della settimana, ogni volta che ci riuniamo in azienda, nel nostro ufficio, nel nostro negozio, a casa mentre siamo in ricerca di un lavoro e che diventa il nostro modo per rispondere alla crisi economico-finanziaria che stiamo vivendo, ribadendo a Dio il nostro sì a Lui, prima di tutto. Sapendo che siamo in buone mani e che, per quanto difficile sia la situazione, non siamo soli perché, oltre al Suo aiuto, possiamo contare sull’aiuto di tanti Oranti in Italia che pregano e che si danno da fare per migliorare il mondo del lavoro e dell’economia. Perché è così, vero, cari Oranti? Siamo capaci di spenderci personalmente per trovare vie per chi ci viene a chiedere una mano, vero? Siamo capaci di essere rete che sostiene quando c’è bisogno di sostenere e dare, così, Speranza, dimostrando che ce la mettiamo tutta per trovare quello che si avvicina di più a una soluzione? Ci sono reti che, rispondendo a logiche tutt’altro che cristiane, fanno quadrato per aiutare i propri membri, perseguitando, nel vero senso della parola, chi non si piega a quelle logiche, generando sofferenza ed esclusione, quando non disperazione. Ecco, se c’è una chiamata cui dobbiamo rispondere è proprio questa: essere Oranti che sanno fare rete con la stessa efficacia ma puntando la propria forza sul servizio alle logiche di Dio e non a quelle di Mammona, per dirla fuori dai denti. Se costruiamo la rete mettendo Dio come nodo di congiunzione e di trasmissione tra noi, la rete non si spezzerà nemmeno in mezzo alla tempesta più violenta.
Per rinforzarci in questa missione, per irrobustire la nostra rete, per rendere più forte la “corda” che ci unisce, ci troveremo il 27 aprile a Piacenza. In un monastero benedettino. E siccome la storia di Impresa Orante è nelle mani di una Donna geniale, non è un caso. Amen

1 Commenti
  • MauroReply

    Grazie a MARIA nostra Madre e grazie a Mariachiara...

    18 February 2019

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